LE TARTARUGHE
Le tartarughe marine percorrono mari e oceani del pianeta da almeno 110 milioni di anni ma alcuni fossili risalgono al Giurassico, periodo in cui i Dinosauri cominciarono a dominare le terre emerse
Le tartarughe marine si distinguono dalle testuggini terrestri e palustri perché hanno le zampe trasformate in vere e proprie “pinne” e non sono in grado di ritirare la testa e gli arti dentro il guscio, detto carapace.
Il Mediterraneo è frequentato da tre specie di tartarughe marine: la più diffusa e frequente da osservare è la tartaruga comune Caretta caretta
Si cibano di organismi che vivono vicino la superficie dell’acqua: pesciolini, qualche mollusco, piccoli crostacei e granchi. Si cibano anche di meduse.
Fanno migliaia di chilometri e possono nuotare da una parte all’altra dell’oceano.
Molti aspetti della biologia sono ancora poco conosciuti: respirano aria con i polmoni ma possono restare per parecchio tempo sottacqua in apnea per lunghi periodi , anche fino a 30 minuti !
I siti di riproduzione più importanti di Caretta caretta sono in Grecia, Turchia, Cipro e Libia, mentre tra le zone più frequentate di mare aperto vi è l’Adriatico e anche le coste del litorale Veneto, soprattutto dai giovani in accrescimento
Il pericolo maggiore per la sopravvivenza delle tartarughe è rappresentato dalla attività di pesca, poiché possono venir catturate accidentalmente da ami o reti, anche a strascico, e possono quindi affogare.
Altri problemi sono causati dalle imbarcazioni molto veloci, che possono urtarle con lo scafo o l’elica quando stanno a pelo d’acqua in termoregolazione (come tutti i rettili), provocando ferite e fratture spesso mortali.
E soprattutto dai rifiuti in mare, specialmente la plastica. Possono scambiare i sacchetti gettati a mare per meduse ed ingoiarli fino ad occludere o lesionare l’intestino.
NON GETTARE RIFIUTI IN MARE ! E VAI PIANO.
E SE VEDI O PESCHI ACCIDENTALMENTE UNA TARTARUGA MARINA
Contatta subito il Numero di Pronto Intervento WWF 348.2686472 o la Capitaneria di Porto al 1530
Scarica la scheda di segnalazione PDF compila con dimensioni, peso, segni particolari ed inviala a alberoni@wwf.it (e se possibile aggiungi una foto dell’animale)